SOUVENIRS











Una delle cose che si fanno quando si viaggia è girare per negozietti alla ricerca del giusto souvenir.
Così facendo spesso ci si ritrova immersi in ceramiche e spezie dai mille colori con l'imbarazzo di dover scegliere tra un bel quadro che rappresenta la città o un piccolo magnete da attaccare sul frigorifero.
Certo le possibilità sono infinite e di ogni peso e dimensione. C'è chi predilige il vasetto, chi la targhetta, chi ad ogni destinazione cambia tipo di souvenir.
Mia cognata ad esempio, ha riempito un'intera parete della casa con delle maschere acquistate durante i suoi viaggi. Particolare direte voi... assolutamente ed alcune di queste sono magnifiche. Capirete invece la difficoltà nel trovarle. A Venezia e dintorni nessun problema, ma avete mai chiesto delle maschere in Norvegia?
La mia cara amica Elena invece preferisce qualcosa di più economico e soprattutto più piccolo: le cartoline. L'acquista, la firma, attacca il francobollo e se la spedisce... a ricordo del luogo appena visitato. Devo ammettere che è una tradizione che accompagna la sua famiglia molto carina e l'intera collezione non occupa molto spazio.
Io e la mia famiglia invece, che a volte ammettiamolo siamo un pochino strani, ci siamo buttati su un altro genere di souvenir: LA TAZZA.
La tazza o mug che dir si voglia, la troviamo quasi ovunque, dico quasi perchè ci è capitato anche il contrario e in posti inaspettati. Solitamente la compriamo con il nome specifico della città in cui ci troviamo (ad esempio Oslo e non Norvegia) e così facendo quando andiamo in crociera ci ritroviamo nelle valigie 6 o 7 tazze dal peso complessivo non indifferente.

La tazza di Parigi
Ricordo i 15 giorni passati tra la Norvegia e il Baltico nel 2010 in cui i porti toccati erano un numero elevato e di conseguenza anche il numero della tazze era significativo... e anche il supplemento pagato al check in in aeroporto! Certo adesso lo ricordo con il sorriso, ma al momento non ridevo tanto.
Ora starete pensando "Chi te lo ha fatto fare?". E' iniziato tutto da una piccola passione di mia figlia Camilla. Adorava bere nelle tazze multicolore ed ogni volta che andavamo in qualche parco a tema mi chiedeva sempre di prenderne una diversa. Così anche i vari zii e cugini hanno cominciato a portarle le tazze di ritorno dai loro viaggi... insomma ad oggi siamo a quota 109!

La tazza di Edinburgo
Mediamente il costo di una tazza souvenir è intorno ai 5 euro, anche se a Gibilterra l'abbiamo pagata circa 10 euro e in Grecia 2,50.
La collezione è bella a variopinta e devo ammettere che alcuni pezzi sono davvero particolari. Ma se posso permettermi di darvi un consiglio... optate per i magneti!

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