E' ORA DI BRUCIARE LA GIUBIANA


E anche quest'anno siamo arrivati all'ultimo giovedì di gennaio. E' ora di bruciare la Giubiana.
La Giubiana è una festa tradizionale molto famosa, che si celebra nel nord Italia, soprattutto in Lombardia e Piemonte.
L'ultimo giovedì del mese di gennaio nelle piazze dei paesi vengono accesi dei grandi falò dove vengono fatti bruciare dei fantocci fatti di paglia e stracci. La Giubiana, appunto.
In Brianza è una festa molto sentita e anche se assume diversi significati in base alla località in cui ci si trova, la Giubiana mantiene comunque uno stretto legame con le tradizioni.
E' un rito molto antico con il quale si condanna in modo simbolico l'anno vecchio e i brutti fatti accaduti e, attraverso il fuoco purificatore, si propizia la rinascita e buoni auspici per l'anno nuovo.
Il nome Giubiana sembra che faccia appunto riferimento a degli antichi rituali propiziatori precedenti al Cristianesimo per i raccolti del nuovo anno e che tragga le sue origini dal dio romano Giove. Successivamente con la diffusione della religione cristiana, i riti pagani furono accantonati, ma la Giubiana è rimasta prendendo posto attraverso le narrazioni popolari.
Questo rito è comune a tutti i festeggiamenti, pur avendo manichini dalle diverse fattezze in base alla leggenda che li contraddistingue.
In molti paesi ad esempio la Giubiana è una vecchia strega cattiva che, affamata, durante la notte va in cerca di bambini da mangiare. La leggenda narra che una mamma per salvare il proprio figlio, preparò una pentola di risotto giallo con la luganega (tipica salsiccia brianzola) e la lasciò sulla finestra. La strega attirata dal profumo, si precipitò a magiare il risotto e continuò a farlo fino all'alba. Appena il primo raggio di sole la illuminò, la strega bruciò in un grande rogo.

Il fantoccio prima del rogo - Ph. Viviana Baldo

A Cantù (CO) invece, la Giubiana ha le fattezze di una bellissima ragazza che durante la guerra tra Como e Milano (1118-1127) riuscì ad ottenere le chiavi della città canturina, alleata di Milano, e le consegnò ai nemici. Successivamente però, la capitale ambrosiana vinse la guerra contro Como conquistandola e di conseguenza la ragazza finì sul rogo.
Oltre al falò, un altro punto comune a tutti i paesi è il risotto giallo con la luganega. Alla festa della Giubiana non deve assolutamente mancare e anche in caso non si riuscisse a partecipare ai festeggiamenti, durante la cena dell'ultimo giovedì di gennaio a casa si cucina per tradizione il risotto giallo con la luganega.

Ph. Viviana Baldo

La Giubiana è un momento di aggregazione, un'occasione per festeggiare insieme e gustare un buon risotto accompagnato dal vin brulè. Generazioni diverse si incontrano per dare il via ad una tradizione  immutata nel tempo. Il grande falò riunisce sotto di sè persone dalle diverse esperienze che si intrecciano in un unico momento, tutte con la stessa speranza di essersi lasciati alle spalle i momenti brutti e il desiderio di avere di andare verso qualcosa di migliore.

Ph Viviana Baldo



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